Sculture dal 98/2010

Le sculture di Marchese interpretano la figura corporea dell’uomo classico, connesso alle favole simboliche ed a presenze materializzate del mondo mitologico. Lontane fuggevoli forme di Boccioni, anatomie di corpi ieratici, sono modellati accuratamente, in forme lisciate che risentono della capacità della modellazione della terra.

La capacità nel creare stampi e copie, nato nel mondo antico, è per Marchese il mezzo per riportare la scultura degli antichi Kouros in pietra ad una modernità di materiali, con opere in resina, in polimaterici, in bronzo, in legno, in terracotta. Così anche le forme umane appaiono subire una metamorfosi attuale, come gonfiate da estrogeni. L’uomo raziocinante e l’uomo primordiale si confrontano secondo un percorso del dejà vu, del filosofare dell’arte come direbbe Hauser o un Berenson.

Dalle sculture ellenistiche, come il Pugilatore, lo Spartaco, il Galata Morente, ai nostri giorni, non si perde occasione di sottolineare che la forza corporea soccombe, pur con dignità a fronte della strategia del bell’apparire, ove magrezza non significa denutrizione, ma benessere.