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Yes we can


doppia figura in metamorfosi

Nei riflessi di una bolla trasparente che “copre” come un velo e crea un effetto di sogno.

Dedicata alle vittime del crollo del Ponte Morandi. “Con Yes we can questo risultato è stato raggiunto e ha assicurato con l’occasione del Festival del Mare un ricordo indelebile attraverso l’arte della scultura.

L’ultima doppia figura in metamorfosi che si presenta in questo volume e la sua apparizione per la prima volta al pubblico durante l’inaugurazione della mostra spero possa rendere orgogliosa l’Università degli Studi di Genova, da sempre vicina alle tematiche proposte nella figurazione contemporanea, e tutta la città che ci ospita.

Il legame con l’antico nome di “Ianua” (Genua) ripreso nella “I” della base modanata e illuminata a colori variabili led si erge per contenere la proposta lanciata da Marchese nel motto della campagna elettorale di Barack Obama, con la simulazione dell’interruzione con il crollo del ponte distrutto alle estremità e un piedistallo che ricorda le forme di un nuovo pezzo della ricostruzione, possibile ed indispensabile alla città. Su di esso viene posto frontalmente il corpo longilineo di una donna, generatrice di vita dunque, con il busto sostituito dal guscio di una tartaruga caretta caretta, animale marino in bronzo dorato che come uno scrigno magico si traduce in un contenitore ‘propulsore’ metafora del battito di un cuore umano.

Le braccia della donna sono protese in avanti nel gesto dell’offerta e ci offrono all’interno di un uovo in vetro la rosa essiccata, simbolo di amore e di elevazione spirituale.

Nei riflessi di una bolla trasparente che “copre” come un velo e crea un effetto di sogno, quasi straniante, rovesciando per converso il carapace e il piastrone nella doppiezza della corazza, si intravede il volto femminile simboleggiato da un ovale perfetto e fuso insieme a quello in controparte maschile. In essi viene recuperata la versione “contemporanea” dell’antica immagine del Giano Bifronte, simbolo della città di Genova medievale e ancora visibile accostato allo stemma nel portale del palazzo Doria-Tursi, sede del Comune di Genova, o in via San Lorenzo.”

2019
opere private resina policroma, legno, plexiglass, luci a led, vetro, rosa essiccata 60x30x177 cm