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Light


Bestiario contemporaneo

Continuità di forme eterogenee, perenne dualismo nella ricerca della realtà.

La mitologia è piena di animali umanizzati e di umani bestializzati nel rappresentare il divino, e la psicologia offre un notevole contributo nello studio dell’uomo che oscilla tra razionalità e istinto. Le similitudini che avvicinano l’animale all’uomo, sia nelle fattezze fisiche che nel comportamento, costituiscono ancora oggi oggetto di indagine che, partendo da lontano, si congiunge agli studi di Leonardo da Vinci per arrivare alla fisiognomica ottocentesca e, successivamente, alle nuove tecnologie fino a scoprire il punto in cui si possono delineare i confini, oppure è possibile sconfinare nell’uno e nell’altro campo.  

A tal proposito, diventa ancor più interessante ed intrigante la ricerca portata avanti da Pietro Marchese il quale traccia un bestiario contemporaneo che, dall’antichità al Medioevo fino ai nostri giorni, può intrecciarsi anche, in ambito scientifico, a temi quali, ad esempio, la manipolazione genetica, aprendo a riflessioni di varia natura, non in ultimo di carattere etico.

Un mondo, questo, dove i generi si confondono, il maschile è anche il femminile, l’umano è anche l’animalesco, ma in questa mescolanza si intravede un fondo di infelicità e la donna-elefante in Light è cosciente del fatto che non può reggere il confronto con un’icona di bellezza.

Le opere di Pietro Marchese tracciano una linea di continuità attraverso una serie di forme eterogenee, restituendo così un mondo più misterioso, più complesso e più completo; un perenne dualismo che amplia i confini e spazia verso regioni apparentemente distanti, nella ricerca della realtà. Del resto, quel che vediamo non è tutto il visibile.

2013
opere private resina policroma, legno, ceramica serigrafata, plexiglass, luci al led 170x100x35 cm