Opera Monumentale donata dalla Fondazione Fiumara d’Arte di Antonio Presti al quartiere Librino di Catania. L’opera è costituita da tredici grandi bassorilievi in terracotta sul tema della Grande Madre realizzata da tredici artisti con la partecipazione e l’intervento di oltre 2000 bambini del quartiere.
Le opere abbinate ad altrettanti testi poetici, sono state applicate lungo 500 metri di un muro di cemento che attraversa il quartiere e lo taglia in due come una ferita. Quel muro è diventato, quindi, una porta, simbolo di apertura e cambiamento.
Grande Madre:
L’opera si sviluppa all’interno di un’architettura a forma d’uovo che accoglie altre forme ovoidali simboleggianti una Grande Madre che custodisce la nascita. Il volto della grande madre occupa la parte alta dell’intera struttura, e l’uovo la parte centrale. Questi due elementi con chiari riferimenti al passato sono la chiave di lettura dell’opera. Il volto-maschera ha un significato propiziatorio (sin dal paleolitico superiore l'uomo utilizzava maschere rituali durante riti tribali, magici e religiosi, per permettere a stregoni e sciamani di contrastare gli spiriti maligni. Ancora oggi in Africa e in Oceania esistono tribù che utilizzano maschere propiziatorie).
L’uovo simbolo di nascita e di perfezione aurea, (è anche la denominazione che l’Alchimia attribuisce al grande vaso della Natura, in cui avvengono tutti i processi della Grande Opera). Queste forme-simbolo esprimono l’amorevole affetto verso le nuove generazioni e la rinascita del quartiere. Il grande altorilievo è composto nella parte bassa, da piastrelle di forme triangolari e quadrate realizzate dai bambini della scuola Pestalozzi di Librino.
Questi elementi che compongono il ventre della grande madre, sono quindi accolti in un unico corpo, in un’unica forma realizzati con la tecnica dell’impronta. Forme di spessore differente si dispongono in modo armonioso e compatto da suggerire i principi base dai quali tutto ha avuto inizio e verso i quali tutto tenderà, quale metafora di un eterno ritorno.
