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Made in China


Esopo della Scultura
Vincitore della 1° edizione del Premio Ora, 2011 Varese.

Anoressia, aggressività, rabbia, e pigrizia intellettuale.

Bozzetto Made in China

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bozzetto Made in China

Per dare forma alle sue metafore esistenziali lo scultore Pietro Marchese si avvale della sua immaginazione supportata da un’importante preparazione tecnica. Le sue ricerche sulla plasticità classica, lo conducono a mantenere un approccio tradizionale all’arte e a privilegiare figure zoo-antropomorfe.

In questo percorso si pone lo spazio artistico in cui avviene un interscambio continuo fra uomini e animali. Tramite i suoi ibridi, emananti forza e vigore, Marchese denuncia i falsi miti creati dal consumismo che conducono all’anoressia, all’aggressività, alla rabbia, e alla pigrizia intellettuale.

Le opere di Marchese hanno un impatto potente e spronano a pensare al futuro del mondo, a temere per gli equilibri, ormai obsoleti, fra l’uomo e la natura e fra l’uomo e il divino. A quali temi lega le sue sculture?

Attraverso diverse commistioni fra uomini e animali esprime stati d’animo, positivi e negativi, e denuncia la società odierna che vive di apparenze e muta alla sequela di un'ottica consumistica che non approva.

Interpreta l’amore per la vita negli uomini-cervo, la crudeltà negli uomini-caimano, lo sconforto di un uomo-cavallo inginocchiato.

Nella scultura Made in China ho immaginato un connubio surreale tra le due superpotenze, Stati Uniti e Cina dove il risultato del loro amore è un uovo marchiato Mac Donald.

Ritiene infatti che l’arte non deve essere elitaria o autoreferenziale, ma deve comunicare e servire da monito, perché sa anticipare i malesseri della società.

Le sue interpretazioni visive presagiscono un futuro preoccupante, ma evitabile, se solo si volesse.

2011
opere private resina poliuretanica, legno, luci al led, raffia, ceramica al terzo fuoco 220x120x120 cm